Olio e vino

Quando si parla di olio e di vino, parliamo di storie e miti contrapposti nella storia dell’umanità, l’olio ha rappresentato il rito, la consuetudine, è stato per più di cinquemila anni parte integrante dei riti religiosi, dalle civiltà pagane all’odierno cattolicesimo,da sempre considerato elemento di unione dell’umano con il divino;il vino invece, ha rappresentato uno stato emotivo dell’uomo, la parola vino ha origine dal verbo vena,  il cui significato è amare e da cui sarebbe derivato anche il latino Venusm, il nome della dea Venere.

Seppure esisostono differenze insormontabili, è bene evitare ogni parallelismo tra il mondo del vino e quello dell’extravergine di oliva, sia per la differente storia, ma soprattutti per la diversità nelle modalità d’uso dei due prodotti a tavola. Differenze che se nell’antichità vedevano favorito, in termini di valore l’olio: “mercante di vino, mercante poverino, mercante d’olio, mercante d’oro“, nell’ultimo secolo numerose condizioni positive ma anche vicende avverse, come lo scandalo del metanolo, hanno portato ad una costante crescita del livello qualitativo globale del vino ed una migliore diffusione della sua cultura. I numerosi aspetti contrapposti tra olio e vino, non lascerebbero margini di confluenza nei modelli, di consumo, eppure un settore nel quale l’extra-vergine dovrebbe “imitare” il vino è rappresentato dal mondo della ristorazione.
La bottiglia dell’olio, come il vino, deve essere aperta a tavola, celebrando gli elementi distintivi del prodotto che si sta servendo, che sarà possibile apprezzare gli aromi e i sapori plasmati durante la fase di lavorazione dell’olio, si preservano, per offrirsi, infatti dall’incontro con i sensi. Il momento migliore ed irripetibile, è rappresentato da  quei brevi secondi in cui le gocce d’olio cadono sul piatto, inebriano le nostre narici e investono il nosto volto. Nel cervello, quindi di crea un’aspettativa avida di gusto che desidera essere soddisfatta attraverso l’assaggio. Se poi chi serve l’olio saprà raccontare il prodotto, riuscirà a catturare l’attenzione del cliente che si concederà il tempo per osservare il piatto nei suoi volumi, forme e colori pregustare il sapore in un desiderio crescendo, stimolato dalla percezione dei profumi che si sprigionano e infine soddisfare l’attesa attraverso l’assaggio che concederà al gusto e al tatto, nella bocca, di essere enfatizzati dal condimento oleoso che è veicolo e amplificatore di sapori.